
TOUR GRECIA CLASSICA, GRECIA DEL NORD E SALONICCO
Siete pronti per iniziare?
E allora si parte per la visita di Filippi, percorrendo la Via Egnatia, strada moderna realizzata sulla traccia dell’antica strada che collegava Roma ai suoi avamposti orientali, fino a Costantinopoli. Durante il percorso avrete modo di ammirare i due laghi di Koroni e Volvi, il villaggio di Asprovalta e il famoso Leone di Amfipoli. Quest’ultimo è un importante monumento del IV sec. a.C., simbolo dell’antica Macedonia. Rinvenuto appunto ad Amfipoli, accanto al tumolo al quale apparteneva, è stato ora restaurato e si trova vicino al vecchio ponte sul fiume Strymonas, sulla strada Amfipoli – Serraiki Akti. Si proseguirà quindi per il luogo dove fu battezzata Santa Lydia, prima donna Cristiana in Europa, fino ad arrivare al sito archeologico di Filippi. Il sito prende il nome da Filippo II, padre di Alessandro Magno, che lo sottrasse ai Traci nel 356 a.C., ampliandolo e fortificandolo.
Fu poi conquistata dai Romani nel 168 a.C. e quello che si può vedere oggi sono principalmente i resti di epoca romana. Il suo nome è notoriamente legato alla famosa battaglia che vi si tenne nel 42 a.C. quando le truppe di Ottaviano e Antonio sconfissero quelle di Giulio Cesare, Bruto e Cassio. Ricordate la celebre frase “Ci rivedremo a Filippi”?
Plutarco nelle sue “Vite Parallele” ci racconta che Bruto, ossessionato dai sensi di colpa per aver partecipato alla congiura per l’uccisione di Giulio Cesare, sognò un fantasma (personificato solo in seguito da William Shakespeare come il fantasma di Giulio Cesare) che gli disse “Sono il tuo cattivo demone, Bruto ci rivedremo a Filippi”…prima o poi la resa dei conti arriva!
I resti archeologici sono oggi sperati dalla strada principale e si trovano quindi su entrambi i lati di essa. Le principali testimonianze arrivate a noi sono: le rovine della prigione, luogo in cui San Paolo fu recluso nel 49 d.C. circa, anno del suo primo pellegrinaggio; i resti di un teatro, risalente all’epoca di Filippo II, ma ricostruito durante il periodo romano; il Foro Romano; i resti delle basiliche paleocristiane, tra cui la grande Basilica B e il complesso termale.
Finita la visita, è il momento di partire per Kavala, per fare un breve giro della vivacissima città e del suo porto. Kavala, fondata nel VI sec. a. C. da emigranti dell’isola di Paros, è stato un porto sin dall’antichità ed fu molto contesa nel corso dei secoli, occupata tra gli altri da Franchi, Turchi e Veneziani.
Noi vi salutiamo e…ci rivedremo a Vergina!