TOUR GRECIA DEL NORD E DELFI, E LA GRECIA CLASSICA
“Stizzita per la scemenza dei suoi stessi oracoli e per l’ingenua credulità dei Greci, la sacerdotessa di Delfi Pannychis XI, lunga e secca come quasi tutte le Pizie che l’avevano preceduta, ascoltò le domande del giovane Edipo…”“La Morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmat
Eccoci a Delfi…dove ci aspetta la Pizia con i suoi oracoli. Appena si mette piede in questo posto, si capisce perché gli antichi lo abbiano fatto sede di uno dei santuari principali del Paese. Alle pendici del Monte Parnaso, a 600 m di altezza, Delfi si staglia maestosa tra i colori della vegetazione, imponendo il suo fascino e il suo misticismo! Importantissimo santuario del periodo classico, nonché sede del più importante oracolo della Grecia, divenne anche sede dei Giochi Pitici, giochi panellenici in onore di Apollo, che si tenevano ogni 4 anni, a due anni di distanza dai giochi olimpici. I giochi pitici prevedevano oltre a gare sportive, anche competizioni per musicisti e poeti. La mitologia vuole che essi siano stati fondati da Apollo, dopo aver ucciso il drago Pitone che devastava il territorio di Delfi. Le evidenze archeologiche hanno dimostrato che il sito è stato luogo sacro fin dall’antichità. Le più antiche evidenze votive si fanno risalire al IX sec. a.C., quando il culto era probabilmente legato alla dea terra. Il primo nucleo del santuario tuttavia è stato datato al VII sec., quando le città greche iniziarono a depositare presso il santuario i loro tesori votivi, ospitati nei thesauroi, una sorta di “cappelle” costruite a spese della città che depositava l’offerta
La Pizia, non prima che il richiedente avesse fatto tutte le dovute offerte, entrava nel tempio e bruciava nel fuoco perenne farina d’orzo e foglie di alloro; a seguire scendeva nell’adyton (luogo in cui era proibito l’ingresso ai fedeli e dove potevano accedere solo gli officianti del culto; a Delfi l’adyton era sotterraneo) e lì, seduta su un tripode con un ramo d’alloro (pianta sacra ad Apollo) in una mano e uno dei fili di lana in cui era avvolto l‘onphalos (una pietra tondeggiante considerata l’ombelico del mondo) nell’altra e circondata dai vapori che provenivano da una fenditura del terreno, cadeva in estasi e pronunciava il suo oracolo in nome del dio Apollo. Le sconnesse parole pronunciate in esametri dalla sacerdotessa venivano raccolte e interpretate dai sacerdoti per i supplici che avevano fatto la richiesta.
Il sito di Delfi risulta oggi diviso in due dalla strada su cui si colloca la fonte Castalia, fonte nella quale si purificavano la Pizia, i sacerdoti e i richiedenti prima dell’oracolo…e da cui potrai bere un sorso della fresca e buona acqua di montagna.
Nella parte orientale si trovano i resti di un ginnasio, con la palestra, i bagni e il Santuario di Atena. All’interno del santuario spicca la tholos, in marmo pentelico, che presenta un ordine dorico elegante e raffinato rispetto ai modelli attici del V sec. Ma è sul versante occidentale che si trovano le testimonianze più importanti dell’area sacra, circondata anche qui, come nelle altre città-santuario, da un recinto sacro. Il percorso si snoda attraverso la via Sacra, che passando tra i thesauroi (di cui i meglio conservati sono quello dei Sifni e quello degli Ateniesi), i monumenti votivi, il Bouleterion (Parlamento) e la roccia della Sibilla, con la tomba del serpente Pitone, conduce al Tempio di Apollo, il Tempio principale della città. Proseguendo si arriva al teatro, dove si svolgevano i concorsi musicali dei giochi pitici e altre feste religiose e da cui si gode una vista spettacolare. Continuando a salire si arriva infine allo stadio, anch’esso sede dello svolgimento delle competizioni durante i giochi pitici, costruito nel V sec a.C. seguendo la naturale pendenza del terreno.
Da non perdere il Museo Archeologico di Delfi, dove sono custoditi i reperti rinvenuti nel sito e dove potrai ammirare una delle più belle opere arrivate fino ai nostri tempi: l’Auriga di Delfi, la magnifica statua in bronzo realizzata intorno al 475 a.C. per volere del tiranno di Gela, che la donò al Santuario di Apollo per celebrare una vittoria durante i Giochi Pitici. L’auriga faceva parte di un più ampio complesso scultoreo, rappresentante una quadriga nel momento successivo alla vittoria, come testimonia la tenia (termine greco per indicare una fascia o nastro) del vincitore avvolta intorno al capo del giovane.
Ti piacerebbe visitare Delfi? Il nostro TOUR DELLA GRECIA DEL NORD E DELFI CON LA GRECIA CLASSICA ti aspetta!